In data 10.11.2019, il legislatore italiano ha recepito la direttiva 2018/843 antiriciclaggio per gli operatori del mercato dell’arte.

I beni costituenti opere d’arte, sono spesso strumenti utilizzati per finalità illecite come il riciclaggio. Era quindi necessaria una legislazione rafforzata in materia di identificazione e verifica della clientela operante nel mercato dell’arte per mitigare il rischio antiriciclaggio.

In estrema sintesi, i soggetti che operano nel mercato dell’arte e esercitano attività di commercio o di intermediazione, anche quando tale attività è effettuata da gallerie o case d’asta, qualora l’operazione è superiore a € 10.000,00 sono obbligate all’osservanza della normativa antiriciclaggio.

Tali soggetti sono impegnati a svolgere l’analisi e la valutazione dei rischi di riciclaggio ed adottare le procedure volte a neutralizzare tali rischi.

Sarà quindi necessario per tali operatori, verificare l’idoneità della clientela, conservando la documentazione per un periodo di 10 anni, applicando, ove necessario, in seno alla proprio struttura, le procedure antiriciclaggio.

Per le “operazioni sospette” occorre inviare alla Banca d’Italia le opportune segnalazioni.

Per comprendere se un’operazione è sospetta, è necessario, tra l’altro, raccogliere la documentazione che dimostri la provenienza dei fondi utilizzati per l’acquisto dell’opera.

Il mercato dell’arte, in relazione al valore delle transazioni non poteva non sensibilizzare il legislatore per rendere il controllo più trasparente ed evitare il riciclaggio del denaro illecito.

Un rapido cenno, merita la responsabilità amministrativa degli enti in relazione al reato presupposto di (auto) riciclaggio.

Secondo la legge 231/2001, agli enti forniti di personalità giuridica e alle società, se il reato presupposto è commesso nell’interesse o a vantaggio dell’ente da un soggetto in posizione apicale o da persona subordinata, alla responsabilità penale, si affiancherà quella amministrativa dell’ente.

E’ necessario, quindi, costituire modelli organizzativi, tali da prevenire i reati.

                                                                       Avv. Piero Mancusi