Il collezionista non è solo un soggetto che ha il piacere di godere la bellezza di un’opera, che trasmette emozioni e messaggi estetici, ma anche una persona attenta al suo investimento finanziario.

Questa posizione lo induce ad essere attento specialmente al futuro passaggio generazionale in quanto il suo bene non è solo un’ “opera d’arte” ma anche “asset” ereditario al pari di ogni altro strumento di investimento.

Ecco perché è importante che il “bene” acquistato sia stato preceduto da una rigorosa verifica sulla autenticità dell’opera attraverso le idonee certificazioni.

Ricordiamo che l’art. 64 del codice dei beni culturali, impone che chiunque esercita l’attività di vendita al pubblico di opere d’arte, ha l’obbligo di consegnare all’acquirente la documentazione che ne attesti l’autenticità.

E’ buona regola che la documentazione raccolta sia custodita insieme all’opera, per rispondere all’esigenza di tutelare l’investimento finanziario.

Il collezionista per garantire il futuro passaggio generazionale del proprio “patrimonio artistico”, può utilizzare due strumenti giuridici: la fondazione e il Trust.

Il Trust, come è noto, è un istituto di matrice anglosassone, riconosciuto dall’ordinamento italiano con il recepimento della convenzione dell’AIA del 1985.

La legge di recepimento è entrata in vigore il 1992. Il Trust si connota per la seguente caratteristica: vi sono due soggetti, il disponente che affida il proprio patrimonio, con atto tra vivi, al trustee che lo amministra in favore dei beneficiari.

Con l’istituzione del Trust, il disponente nell’atto istitutivo, indica le regole secondo le quali il trustee dovrà amministrare i beni per il perseguimento degli scopi previsti.

Il Trust garantisce gli effetti segretativi del patrimonio conferito, che non potrà essere aggredito da eventuali creditori e pianifica il passaggio generazionale del disponente.

Il collezionista – disponente, con l’atto istitutivo del Trust può ordinare al trustee di tutelare e valorizzare la collezione, con prestiti e mostre e di arricchirla con nuove opere, con le risorse del Trust, per valorizzare il profilo scientifico della collezione.

E’ importante, in questo senso, che il trustee sia una persona, non solo in grado di gestire gli aspetti finanziari dell’istituto, ma che abbia anche preparazione scientifica ed artistica.

La scelta del Trust può essere anche motivata dalla volontà del disponente di destinare il ricavato della vendita delle opere a favore di beneficiari indicati nell’atto istitutivo.

In sintesi, il Trust si presenta come un istituto dal carattere giuridicamente idoneo per le finalità del collezionista – disponente, nelle scelte future del suo patrimonio artistico.